Se ne parla sempre più spesso: l’agrivoltaico è presentato come la sintesi perfetta tra sostenibilità ambientale, efficienza energetica e produttività agricola.
Ma è davvero così?
E soprattutto: è un’opportunità valida per tutte le aziende agricole?
Noi di Sintea abbiamo scelto di analizzare il tema con il nostro approccio abituale: tecnico, concreto, senza generalizzazioni.
L’agrivoltaico può offrire vantaggi significativi, ma non è una soluzione adatta a tutti. Serve valutazione, metodo e una visione agronomica lucida.
Che cos’è l’agrivoltaico
Per agrivoltaico si intende l’integrazione di un impianto fotovoltaico all’interno di un terreno agricolo senza rimuovere la coltura esistente, ma cercando di farli coesistere.
I pannelli solari vengono installati sopra le colture, sollevati da terra e posizionati in modo da consentire il normale sviluppo delle piante, la gestione agronomica e la produzione energetica.
In questo modo si sfrutta in verticale lo stesso spazio fisico, ottenendo energia elettrica rinnovabile senza rinunciare alla produzione agricola.
Il principio sembra ottimale, soprattutto in un contesto come quello italiano, dove l’estensione media delle aziende agricole è contenuta, e ogni metro quadro deve essere valorizzato.
Energia, ombreggiamento, contributi: dove sta il valore?
L’interesse per l’agrivoltaico nasce anche (e soprattutto) per motivazioni economiche.
Produrre energia per l’autoconsumo o per la rivendita può generare un nuovo flusso di reddito.
Inoltre, ci sono incentivi importanti, sia a livello di finanza agevolata nazionale, sia nei bandi PNRR e PSR regionali.
In aggiunta, si parla spesso di vantaggi agronomici secondari, come la riduzione dell’evaporazione (grazie all’ombreggiamento), una maggiore protezione delle colture dai danni da grandine o colpo di sole, e perfino un possibile utilizzo strutturale per colture rampicanti.
Ma attenzione: non tutte queste potenzialità si traducono in reali benefici operativi.
Ogni coltura risponde in modo diverso alla variazione di luce, microclima e gestione.
Generalizzare è pericoloso.
La posizione di Sintea
Noi crediamo che ogni progetto agrivoltaico debba essere valutato individualmente, con analisi tecniche dettagliate e coerenti con la realtà dell’azienda agricola.
L’entusiasmo iniziale non può sostituire un’analisi costi/benefici realistica.
Per questo, in caso di interesse, proponiamo un affiancamento tecnico che comprende:
✓ analisi di compatibilità colturale, territoriale e normativa;
✓ valutazione dell’impatto agronomico sull’intera superficie interessata;
✓ supporto tecnico per accedere a contributi e bandi pubblici;
✓ dialogo con eventuali fornitori o impiantisti partner;
✓ integrazione del progetto agrivoltaico nel piano colturale e gestionale aziendale.
Solo dopo queste valutazioni ha senso parlare di investimento. Prima, serve fare i conti con agronomia, logistica, sostenibilità e ritorno economico.
Vuoi capire se l’agrivoltaico è adatto alla tua azienda?
Contattaci per una valutazione tecnica personalizzata.
Il nostro team analizzerà insieme a te fattibilità, opportunità e rischi. Perché ogni progetto agricolo merita una consulenza su misura.